Le strutture della personalità messe in risalto dalla teoria cognitivo-sociale comprendono principalmente i processi cognitivi, strutturati in quattro concetti fondamentali:
- le competenze e le abilità;
- le aspettative e le convinzioni;
- gli standard comportamentali;
- gli obiettivi personali
Le competenze e le abilità.
Il primo tipo di struttura della personalità, nella teoria cognitivo sociale è costitutito dalla abilità, o competenze. L’ intuizione fondamentale della teoria è che le differenze che osserviamo tra le persone possono non essere causate solo dalle differenze degli impulsi motivazionali o delle emozioni, come invece affermano altre teorie. Al contrario, probabilmente tali differenze riflettono le diverse abilità degli individui nell’esecuzione di diversi tipi di azione. Alcuni individui, per esempio, agiscono in maniera introversa perché manca loro l’abilità sociale necessaria per mettere in atto azioni disinvolte e socialmente efficaci. Altri individui sono forse coscienziosi perché hanno acquisito vaste abilità cognitive che consentono loro di aderire alle norme sociali. Di particolare interesse per i teorici cognitivo-sociali, quindi, sono le competenze e le abilità cognitive impiegate nella soluzione dei problemi e nel far fronte alle sfide della vita. Le competenze comprendono sia i modi di pensare della vita sia le abilità comportamentali per mettere in atto le possibili soluzioni. Esse implicano due tipi di conoscenza: la conoscenza dichiarativa e la conoscenza procedurale. La conoscenza dichiarativa è una conoscenza che possiamo affermare a parole. La conoscenza procedurale si riferisce, invece, alle capacità comportamentali e cognitive che una persona possiede senza essere in grado di spiegare l’esatta natura di tali capacità; la persona può eseguire la procedura comportamentale senza riuscire a spiegare in che modo la mette in atto.
L’ attenzione per le competenze presenta due implicazioni.
- La prima comprende la specificità del contesto. Il termine si riferisce al fatto che le strutture psicologiche importanti in determinate situazioni sociali, o contesti, possono essere irrilevanti per altri. Contesti diversi presentano sfide diverse che richiedono competenze ancora diverse. La teoria cognitivo-sociale rifiuta le variabili decontestualizzate, in particolare quando si parla di competenze cognitive.
- La seconda implicazione riguarda il cambiamento psicologico. Le competenze vengono acquisite attraverso l’interazione sociale e l’osservazione del mondo sociale. Le persone a cui mancano certe abilità in un ambito particolare della vita possono cambiare. Possono impegnarsi in nuove interazioni e in nuove osservazioni del mondo e acquisire così nuove competenze.
Le convinzioni e le aspettative
Le altre tre strutture cognitivo-sociali prendono in considerazione tre modi diversi di cui dispongono le persone per riflettere sul mondo. In primo luogo vi sono le credenze su come è effettivamente il mondo e come probabilmente sarà in futuro. Definiamo tali “credenze” e, quando sono orientate al futuro, aspettative. Una seconda categoria di pensiero riguarda il come le cose dovrebbero essere. Questi pensieri sono standard di valutazione, ossia criteri mentali (o standard) per la valutazione della bontà o del valore degli eventi. Una terza categoria comprende i pensieri riguardanti ciò che si desidera conseguire in futuro. Questi pensieri sono chiamati obiettivi personali.
Le aspettative circa il futuro sono una determinante fondamentale delle nostre azioni ed emozioni. Gli individui hanno aspettative riguardanti temi come il probabile comportamento di altre persone, le ricompense o le punizioni che possono seguire un certo tipo di comportamento, o la propria abilità a gestire lo stress e le sfide. E’ questo sistema di pensieri riguardo il futuro che costituisce le aspettative della persona. Le persone sviluppano pattern idiosincratici di aspettative e di comportamento sociale. Secondo i teorici cognitivo-sociali, l’essenza della personalità sta in questi modi diversi in cui gli individui percepiscono le situazioni, sviluppano le aspettative sul futuro e mostrano pattern comportamentali diversi in conseguenza di queste aspettative e percezioni diverse. Questo focus sulle aspettative fa si che due persone diverse possono reagire in maniera diversa allo stesso ambiente. Le due persone possono sperimentare eventi ambientali simili e tuttavia sviluppare aspettative diverse circa quanto potrebbe accadere in futuro.
Gli standard di valutazione
Uno standard mentale è un criterio per valutare la bontà, o il valore, di una persona, un oggetto o un evento. Lo studio degli standard di valutazione riguarda i modi in cui le persone acquisiscono i criteri per valutare gli eventi e il modo in cui questi giudizi influenzano le loro emozioni e le loro azioni. Nella teoria cognitivo-sociale rivestono una particolare importanza gli standard di valutazione che riguardano il sé, o gli standard personali. Gli standard personali sono fondamentali per la motivazione e la prestazione. La teoria cognitivo-sociale riconosce che le persone solitamente giudicano il proprio comportamento in sintonia con i propri standard personali interiori. Gli standard di valutazione spesso stimolano risposte emotive, reagiamo con orgoglio quando soddisfiamo i nostri criteri per gli standard di prestazione e ci sentiamo inappagati quando invece non riusciamo nel nostro intento. Bandura si riferisce a queste emozioni con l’espressione di reazioni di autovalutazione. Valutiamo le nostre azioni e poi reagiamo emotivamente con soddisfazione o insoddisfazione nei nostri confronti in conseguenza di tale autovalutazione. Queste reazioni emotive costituiscono degli autorinforzi e hanno un ruolo importante nell’alimentare il comportamento per lunghi periodi di tempo, particolarmente in assenza di rinforzi esterni. Quindi attraverso tali risposte autovalutative che possono farci sentire soddisfatti o in colpa, possiamo ricompensarci da soli quando soddisfiamo gli standard e punirci quando li violiamo. Il distacco dagli standard di valutazione consente alle persone di compiere azioni che normalmente non compirebbero per via delle sanzioni interiorizzate.
Gli obiettivi
Gli obiettivi di una persona sono organizzati in un sistema, servono a sviluppare l’autocontrollo e guidare le nostre scelte. Ci permettono di superare le influenze del momento e di organizzare il nostro comportamento in un arco di tempo ampio.
Tratto da: La scienza della personalità di Cervone e Pervin